Elegant and Classic Gothic Style

Il Saper Vivere di Donna Letizia., Le buone maniere da un vecchio libro della biblioteca di casa.

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Ninfa Silvestre
view post Posted on 1/10/2008, 18:18 by: Ninfa Silvestre




Che bello mi fa piacere che vi piacca il topic!!
Continuiamo il nostro cammino all'interno del mondo delle buone maniere, parliamo ancora della donna perche' vi sono piu' riferimenti. Postero' in seguito la parte al maschile.
Buona lettura!

La donna sola.



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Grazie al cielo oggi, la donna sola puo' costruirsi una vita piacevole ( che tante donne sposate invidiano), puo' godere molta liberta', puo' viaggiare, uscire di sera, puo' fare, insomma, il comodo suo.
Tuttavia, non e' raro che le donne sole mi scrivano ( si tratta per lo piu' di giovani maestre e impiegate) per confidarmi il loro imbarazzo: vorrebbero fare un viaggetto, prendersi una vacanza fuori del paese o della cittadina dove vivono, ma al momento di decidersi milel interrogativi le angosciano.
Potranno recarsi sole al ristorante?
E la sera potranno uscire senza essere accompagnate?
E se capita loro, in treno, in pullman, in albergo, di fare qualche conoscenza maschile?
E' ovvio che una ragazza sui vent'anni fara' bene a non intraprendere da sola uno di questi viaggi.
Le converra' piuttosto inserirsi in qualche comitiva, mettersi d'accordo con un'amica, oppure affidarsi a un'organizzazione turistica. Ma una donna sui ventisette trent'anni puo', senza pericolo, intraprendere qualsiasi viaggio da sola. Puo' mangiare in un ristorante la mattina, e la sera in albergo.
Puo' visitare musei e mostre, recarsi la sera a teatro e di giorno al cinema.
E' sperabile che abbia abbastanza giudizio per saper discernere se sia il caso, o no, di prolungare la conversazione col suo vicino di tavolo in albergo, o con il turista che ammira accanto a lei il soffitto della Cappella Sistina.
Ci sono,tuttavia, alcune regole da cui la donna sola non puo' derogare:

- Non si rechera' mai da sola nell'appartamento di uno scapolo.
Non vi si trattera' per ultima, se vi si e' recata insieme ad altre persone.

-Non lascera' mai, la sera, entrare in casa il signore che l'ha accompagnata al ristorante o a teatro.
I saluti si scambiano sul portone.

-Non accettera' regali dai suoi corteggiatori: solo fiori, scatole di dolci, libri, ed eventualmente qualche "pensierino" di poco valore.

-Non incoraggiera' barzellette salate ne' confidenze intime.
Non ne fara' assolutamente: a circondarsi di un po' di mistero ha tutto da guadagnare,

Naturalmente queste regole vanno interpretate con criterio: una nubile cinquantenne, di aspetto decoroso, non e' obbligata a seguirle alla lettera.

Consigli alla donna che vuole "arrivare".



Abbia un cuoco francese, elargisca laute somme alle Opere benefiche capeggiate da dame autorevoli; inviti spesso qualche nobile, decaduto ma ą la page, disposto a consigliarla e a pilotarla in cambio di un posto sempre disponibile a tavola.
Abbia una casa arredata da un decoratore di gusto sicuro e piuttosto tradizionale ( quadri moderni se crede, ma mobili antichi) e quando riuscira' a riunire nel suo salotto un mazzetto di marchese e contesse non imiti di colpo i loro modi di parlare; non inserisca a vanvera parole straniere nella conversazione; non inauguri un'aria annoiata e blasče; si dimostri invece felice di riceverle, di stare fra loro, dia a ognuna l'impressione che e' quella, fra tutte, che lei ammira di piu'.
Non evochi i "pensionnats svizzeri" della sua infanzia, "la collezione di porcellane cinesi" di suo padre, la "classe" che aveva sua nonna.
Perderebbe di colpo la loro benevolenza.
Meglio, piuttosto inserire frasi di questo genere:
" Io che non ho avuto un'infanzia privilegiata come tutte voi..", "Mio padre che si e' fatto da sé..." ecc.
Si dira' di lei che ha l'orgoglio di essere quello che č, e il coraggio di non rinnegare le sue origini.
Non si associ troppo presto ai pettegolezzi delle nuove amiche, non dichiari che "il cenino della duchessona era una barba". Per molto tempo ancora questo linguaggio e queste malignita' sono vietate.
Se qualcuno pronuncia il sua presenza un commento del genere, potra' rispondere:
"Puņ darsi, ma in tutti i casi io invidio alla contessa i due Tiepolo del salone...", che non c'entra nulla, e' vero, ma deporrą per la sua discrezione e per il suo amore dell'arte.
Per concludere, se un giorno si accorgera' che nel mondo della "crema", non e' tutto oro quello che riluce, non si atteggi a Grande Disillusa; dimostrerebbe sono leggerezza e malafede.
In quel mondo lei ha voluto entrare non per crearvi delle amicizie profonde, ma delle conoscenza brillanti.
Non per riempire il vuoto d'animo, ma per riempire il suo salotto.
E tutto sommato ha voluto quel che ha voluto.

Edited by Ninfa Silvestre - 1/10/2008, 20:16
 
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